Madeo, Azione: “Via Cerasaro, Non è tutto normale”

Madeo, Azione: “Via Cerasaro, Non è tutto normale”

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Manca l’assistenza sociale.



Sul caso di Via Cerasaro l’Amministrazione Comunale si difende, senza aver subito l’accusa di nessuno, con goffi tentativi cercando di mettere una pezza che è peggiore del buco. Ci sembra assurda la polemica politica iniziata dai membri di maggioranza che accusano imprecisati e indecifrabili responsabili invece che intervenire subito per ripristinare una vita dignitosa.

Dopo il classico attacco alla vecchie amministrazioni inadempienti e dopo essersi accorti che fra qualche mese saranno loro le vecchie amministrazioni sono passati ad inventarsi una normativa che non trova riscontro nella Costituzione. Secondo l’Amministrazione Stasi, il Comune quindi lo Stato, non può mai accedere all’interno delle proprietà private se non per espresso consenso del proprietario. Non è assolutamente così.

Il Sindaco è, tra le altre cose, garante della salute pubblica in quanto rappresentante della Comunità locale e ha il potere di intervento riconosciuto dal comma 5 dell’art. 50 del Tuel. Più precisamente l’art. 21-ter della Legge n. 214/1990, poi successivamente modificato, sostiene che dopo un formale invito di intervento “Qualora l’interessato non ottemperi, le pubbliche amministrazioni, previa diffida, possono provvedere all’esecuzione coattiva nelle ipotesi e secondo le modalità previste dalla legge.” Per non togliere alcun dubbio sul caso si è espresso anche il Tar Umbria, con la sentenza n. 217/05, con la quale dichiara che “lo stesso Comune possa, in casi del genere (pulizia di una proprietà privata dai rifiuti), ordinare ai propri agenti ad introdursi nella proprietà privata al fine di prelevare i rifiuti, asportarli e provvedere alla ripulitura straordinaria del sito”. Nel caso di Via Cerasaro, quindi, non solo potevano accedere alla proprietà privata ma potevano anche rimuovere i rifiuti e ripulire l’intera abitazione al fine di garantire una vita dignitosa al titolare della proprietà e al fine di tutelare la salute pubblica.

La verità è che il caso limite di via Cerasaro non è assolutamente isolato e che all’interno della nostra Città manca un servizio di assistenza sociale comunale ben organizzato, per mancanza di risorse e di personale, sul quale non investe più nessuno, neanche l’Amministrazione Stasi. Questa volta però le risorse ci sono.

I problemi psichici sono totalmente ignorati all’interno di Corigliano-Rossano, sempre per mancanza di risorse e personale, infatti da più tempo in Consiglio Comunale stiamo denunciando lo stato di abbandono in cui versano tantissimi ragazzi extracomunitari costretti a vivere per strada a causa di disturbi mentali manifestatisi dopo il servizio di prima accoglienza.

Mettendo da parte le polemiche, che sull’assistenza alle persone non avvantaggiano nessuno anzi danneggiano tutti, invitiamo l’Amministrazione Stasi a investire maggiormente sui servizi sociali, visto che il PNRR investe 1,45 miliardi di euro.

Francesco Madeo 

Corigliano-Rossano in Azione